venerdì 21 febbraio 2014

Il pendolare



Da casetta a Leiden (Leida) all'ufficio in Den Haag (L'Aia) ci sono 23 km da percorrere in bici. Lungo il percorso ciclabile devo "rispettare" sette semafori, di cui solo 3 sono realmente da stop, altrimenti i cari automobilisti ti ci passano sopra; un passaggio a livello della linea ferroviaria Leiden-Utrecht, noiso ma abbastanza rapido nella chiusura e apertura, ed infine due ponti apribili, che ho trovato per mia fortuna raramente aperti. Da aggiungere qualche papera, oca, faggiano, lepre che ti attraversano la strada senza alcun preavviso e rispetto alcuno: sono i piu pericolosi, molto di piu dei motorini che purtroppo, nota dolente, sono autorizzati ad utlizzare le stesse piste. Beh a dirla tutta a volte i motorini hanno il loro punto a favore, se non sono cosi veloci  posso sfruttare la loro scia e abbattere il vento incollandomi alla loro coda. Dei km totali da percorrere in totale solo un paio ne condivido con il traffico auto, il resto e' lungo un bel canale-fiume, bosco e campagna olandese allietato dai profumi di "mucca pascolante". 


Quindi rispettando una velocita' di crociera tranquilla e non ingannando i semafori, ci vogliono 60 minuti per completare il percorso. Aumentando un po di intensita' e con unpo di vento a favore,ad oggi il minor tempo che ho impiegato e' stato quello di 47 minuti, ma si puo migliorare di molto, soprattuto nella via del ritorno quando la mente e' sgombra e l'unico desiderio e' quello di pedalare e tornare all'ovile. Faro' il possibile per portarlo a 40 minuti. Il mio computerino indica che la velocita' media ad oggi e' di circa 25km/h.  

Il segreto importante per non perder tempo inutilmente e' quello di avere  delle gomme antiforatura!!!! Devo ammettere che fanno la differenza, io utilizzo per la mia bici da corsa da oltre 4000 km e senza alcuna foratura delle Continental 4Seasons, ed in principio quando da neofita non ne veeo il bisogno, avevo problemi di foratura a carattere quasi giornaliero. Quindi spendete un po piu di soldini in piu ma vi ssicuro che ne vale assolutamente la pena. 

Un buon allenamento quotidiano in preparazione per la "grande tappa" estiva.




mercoledì 19 febbraio 2014

Suggerimenti per i bikers


Quanto ho appreso in questi anni di pellegrinaggio in bici da casa al mio ufficio? Alcuni suggerimenti sul pedalare percorrendo le piste ciclabili olandesi per rendere la vita piu' facile per quanti volessero intraprendere una gita fuoriporta. 


Le piste ciclabili , in olandese dette fietspad, sono facili da individuare, sono asfaltate di un manto rosso-terra rossa, e nella maggior parte dei casi sono separate dalle strade percorribili dalle auto. L'ultimo dato che ho letto parla di piu di 35.000 Km di piste ciclabili che attraversano tutta l'Olanda, dove davvero e' possible arrivare dovunque pedalando, con il vantaggio di essere lontano dallo smog delle auto lungo la maggior parte del percorso.
In primis da controllare sempre le previsioni meteo, non affi datevi al cielo azzuro che si vede fuori dalla finestra, non durera a lungo. Per questo io utilizzo il sito web www.weeronline.com, lo trovo molto affidabile con le previsioni pioggia direzione vento ed un rating sull'attivita' all'aria aperta che va da 1 a 10.  


Per quanto riguarda la pianificazione del percorso risulta essere abbastanza facile, si trovano in giro i segnali dedicati alle bici con le indicazioni delle principali mete nei dintorni, Se invece si volesse pianificare a priori allora non resta altro che utilizzare il sito web (in lingua olandese, ma di facile interpretazione)  che risulta essere molto dettagliato
http://routeplanner.fietsersbond.nl/, e' di facile utlizzo basta indicare punto di partenza e arrivo e con delle varianti a scelta ti indica abbastanza fedelmente che strada prendere. Spesso integro il percorso indicato con googlemaps streetview per poter individuare al meglio i punti di incrocio dove svoltare e punti di interesse. Non dimenticate di rispettare la direzione di marcia sulle piste, e cosa molto importante di montare le luci sia anteriore, colore bianco, che quella posteriore posteriore, colore rosso. I controlli delle forze di polizia sono cosa ordinaria, e si rischia una multa di 40 euro  solo per non aver montato le lucine, che dopotutto ci salvano la faccia ed il culo. Cosa che sembrera' strana, ma il casco sulla bici e' utilizzato pochissimo e non richiesto dal codice della strada, sara' per il fatto che le piste spesso sono isolate dalle auto, ma di certo il casco non e' nella cultura del pedalatore olandese. 
Buona passeggiata

Salute a tutti


 

martedì 18 febbraio 2014

Ritorno in sella



Ritorno in sella, 


In una puntata precedente avevo parlato della mia azienda olandese che aveva chiuso i battenti senza preavviso alcuno, cosi convocati in un meeting e comunicato che dal giorno successivo non era piu’ necessaria la bella presenza dei dipendenti agli uffici sino a nuovo ordine. Gli uffici da quell giorno non hanno mai riaperto, a Dicembre e’ stato dichiarato l’ufficiale fallimento.



La mia fortuna ha voluto che dal mese di Gennaio ho ripreso a lavorare nuovamente, presso un’azienda di Den Haag, per noi italiani L’Aia, quindi ha ripreso il mio pellegrinare in bici direzione casa-ufficio-casa. Devo ammettere che questa volta mi e’ andata bene, perche’ innanzitutto sono soltanto 22 km (Leiden -Den Haag) per arrivare in ufficio e ho la fortuna dopo aver pedalato di avere una doccia calda a disposizione, e’ grandioso, cosa potrei chiedere di piu!!! 

Cosa significa recarsi giornalmente in bici in ufficio: analizziamo solo i fattori negative per il momento. Ho letto su alcuni blog che parlavano del fatto che non e’ vero del piovere costante nei Paesi Bassi, non saprei quali siano i termini di paragone adottati in questo caso, ma di certo posso affermare che ci sono settimane intere dove la pioggia non ti abbandona mai, ma proprio mai.  Per esempio la scorsa settimana e’ stato un bagnato ventoso tormento, ed in effetti quello che non ti abbandona mai nell’andare in bici da queste parti e’ il VENTO! Vai in bici la mattina e te lo ritrovi contro, quindi cosa ti vien da pensare? Che al ritorno essendo nella direzione opposta te lo troverai a favore? Mai errore fu piu fatale, in 8 ore che si e’ seduti  in ufficio il vento non se ne sta seduto, decide di modificare la sua rotta in modo tale che al ritorno te lo ritrovi nuovamente a sfavore, cosi da permetterti di poter imprecare I santi che sono rimasti a disposizione. Ma cosa dice il proverbio:  hai voluto la bicicletta, allora pedala!!!! Se poi combiniamo un vento che soffia contro a 60km orari con la pioggia e le basse temperature (3 – 4 gradi) allora vien fuori un mix impari, contro il quale lottare ti viene molto difficile, ma non impossibile. Si pedala piu lentamente, testa bassa e spinta  piu’ intensa con il desiderio di arrivare al calduccio a casa che ti da lo stimolo a non  mollare. E’ in quel momento la mente di suggerisce con forza che il giorno successivo e’ il caso di mollare la bici e di tornare a guidare l’automobilina, cosa che la mattina dopo non accade assolutamente. 
Mattina succesiva dopo una bella dormita si riprendere a pedalare: direzione ufficio.



What doesn’t kill you make you stronger!




La prima volta in Olanda


La prima volta che misi piede in territorio olandese e' stato nel lontano e freddo mese di marzo del 1993, ed era la famosa e tanto attesa gita scolastica che si organizzava a termine di cinque anni di un duro studio liceale, che dopotutto tanto duro non lo e' mai stato, accompaganto dai cari "amici della classe 5E" tra cui Raffaele, Antonio, Maurizio, Vito e Luigi (come nelle foto) .  Come da prassi e da bravi turisti italiani, Amsterdam e' stata la meta preferita e punto logistico da dover muoversi, quindi si puo' chiaramente immaginare cosi abbiano pensato studenti appena 18 di questo posto fanstastico.....pareva di vivere dal vivo sulla nostra pelle il brano che cantava di sesso, droga e rock n' roll!!!! 
 

Tralasciando quanto ci abbiano affascinato le luccicanti e attraenti vetrine del quartiere rosso aperte 24h, gli allettanti coffeshops, i lussuriosi casino', gli storici musei come quello di Van Gogh, quello che ha piu' meravigliato e' stato vedere per la prima volta cosa significasse davvero andare in bici. Non un solo passatempo domenicale, non un giocattolo, ma li era un vero e proprio mezzo di trasporto con tutti i relativi codici della strada da rispettare. Non dimentichero' mai lo schock nel vedere la prima volta una donna tutta sola pedalare all'una di notte per le strade di Amsterdam, dissi tra me e me non era pericoloso? Non poteva succederle qualcosa di brutto come si capiva dai giornali? Mi sbagliavo di grosso Nel 1993 il web, facebook e google erano ancora un utopia quindi tutto quello che si sapeva era dalle poche notizie trapelate da amici, ricerche in biblioteca e passaparola.
Li ad Amsterdam la bici aveva ed ha ancora oggi gli stessi identici diritti e doveri di un'auto, anzi a dire il vero ha piu' precedenze di quest'ultima. Ma per noi "poveri" ragazzi del sud notare per la prima volta un semaforo con quella lucina rossa  dedicato esclusivamente alle bici o le strade chiuse al traffico auto ma solo percorribili da ciclisti, oppure le migliaia di bici parcheggiate sui vari livelli presso la stazione Centrale era qualcosa al di fuori di ogni nostra logica dove ci pareva ovvio che l'auto fosse il potere dominante sulla strada, qui non lo e'. 


Era un segno di civilta' sbatuttoci in faccia a noi appena patentati e desiderosi di entrare in possesso di quell'auto cosi desiderata, che ci dava quello status di essere diventati adulti finalmente, uno status che era tutt'altro qui. Quante cose c'erano ancora da imparare per poter diventare adulti.
 Ad Amsterdam ovviamente e' facile ed ideale optare per la bici a discapito dell'auto, al sud Italia non lo era e non lo e' ancora tutt'oggi, c'e' tanto da fare ancora, ma questo non significa che noi non dobbiamo usarla, anzi in questo modo faremo in modo di fare crescere il numero di "invasori" ciclisti sulla stada.

 
Never give up.


 


lunedì 17 febbraio 2014

Dai Paesi Bassi alla Puglia passando da Roma.


Ero presente a gennaio durante l'ultima Fiera del Turismo in Olanda, la Vakantiebuers di Utrecht, dove risulta essere la piu' imponente nel settore turistico vacanziero con  un numero di 150.000 visitatori.

 La bella Regione Puglia era li a mostare i suoi tesori e meraviglie nascoste ai potenziali turisti olandesi, i quali restavano attratti dal fattore che resta ancora un porto di approdo ideale per chi volesse trascorrere una vacanza in tranquillita. Il fattore annoiante era la risposta di alcuni olandesi, che nonostante apprezzassero le spiagge, la cucina, e le ricchezze culturali, lasciavano un commento senza senso: ah it is in the south, it is too far away ../ah e' al sud, troppo distante dall'Olanda!!! Troppo distante??!?!?!?? E vabbe' che i temini di paragone per gli abitanti di una nazione dove in poco piu di 3 ore di auto la si puo attraversare in lungo e in largo, ma affermare che il sud Italia e la Puglia sono cosi tanto distanti mi sembra davvero ironico. In aereo  Amsterdam-Bari in poco piu di due ore si arriva a destinazione. In auto ci voglion sole 22 ore per raggiungerla, e vabbe' con delle pause diventa anche molto piacevole come percorso. Allora tra me e me da bravo italiano testardo mi sono detto perche' non dimostrare a "questi pedalatori" olandesi che il sud Italia dopotutto non e' cosi distante? 
Quale sarebbe la maniera migliore e piu efficace per questo "statement"? Ovviamente mezzo ideale non e' altro che la due ruote, cosi cara alle popolazioni del nord europa: si in bici da Leiden alla Puglia, per dimostrare che queste terre dopotutto non sono cosi distanti.  

Ha inizio la fase progettuale di questa ciclistica idea.



sabato 15 febbraio 2014

Once upone a time

Scrivevo nel mese luglio 2013quando la mia azienda olandese esisteva ancora ed io ero bello e felice di raggiungerla in bici....A dicembre 2013 purtroppo la Tellus BV è fallita e il mio andare in bici al lavoro è terminato bruscamente.

"Once upon a time.....C'era una volta la fantasia di un autoesiliato all'estero che desiderava andare in bici in ufficio.
E' iniziato tutto per gioco, tanto per provare se fosse possibile, a piccoli step. Sulla mappa la distanza tra Leiden, dove vivo,  e la città di  Rotterdam, dove lavoro, è di 35 km che a primo pensare sembrerebbero impossibili da coprire in bici.
Bene non è proprio così. Dopo vari tentativi domenicali di avvicinamento cercando i percorsi piu corti per arrivare in ufficio in bici, ho scovato il percorso ideale dove si allunga di qualche chilomentro ma alla fine è il piu lineare e ideale per giungere a destinazione. Devo però ammettere che pedalare in Olanda è facile, e facilitato dalle norme della strada. Infatti in molti incroci io ciclista ho la precedenza sulle auto (non saprei sui pedoni, ma loro si ferman sempre...almeno sino ad ora).

Partenza con la mia fidata bici da corsa tutte le mattine da Leiden, di qui attraverso Leischendam , poi a sud di Den Haag (L'Aia) di qui Delft per poi arrivare alla zona industriale ad ovest di Rotterdam.

Il percorso sarebbe piacevole soprattutto ora in estate....se non fosse per quel maledetto vento olandese che non ti lascia mai in pace nel goderti il viaggiare mattiniero e pomeridiano.
Il tempo di percorrenza dipende dal vento, dal ponte aperto o meno e dai semafori, non molti per la verità, comunque in media 1 ora e 20 minuti.
Alla prossima ;)"

 Un breve video del percorso che facevo in bici:











Cara bici

Cara bici,

molti ti vedono come qualcosa di difficile o addirittura impossibile utilizzo con molteplici scusanti: no oggi c'è troppo vento, piove a catinelle, fa troppo caldo, c'è afa, il clima non è l'ideale per poter andare in bicicletta. Non ci sono dubbi che queste non sono altro che idiotiche motivazioni per autoconvincersi del non doversi "stancare" pedalando quel mezzo infernale, quelle due ruote causa di tanta sofferenza.
Che sia una bici da città, da corsa, MTB, in carbonio, in alluminio, una cinzia, graziella, bla bla è sempre li che ci guarda e ci chiede di essere posta su strada, essere utilizzata per il nostro piacere, per darci qualcosa che  non ha paragoni.
Senza ombra di dubbio la libertà di movimento che riesce a donarti una bici nessun altro mezzo di trasposto riesce in tale proposito. Vuoi mettere il fatto che non vedi mai un distributore di benzina e dell'oscillazione del prezzo del petrolio non ti preoccupa assolutamente? Useless. Parliamo dei parcheggi? Quante volte in città ci si dispera per trovare un posteggio per la nostra tanto e cara amata automobilina tutta luccicante? La bici arrivi li, e la parcheggi senza tanta disperazione, magari con qualche buon lucchetto che è meglio. Vogliamo parlare poi dei vantaggi del non dover pagare nessuna assicurazione? Vabbè è inutile

Cari Italiani con la annoiante crisi che ci attanaglia credo sia arrivato il momento di riprendere a pedalare. Rispolverare la bici abbandonata in garage e ridarele nuova vita su strada. Step by spep, pedalata dopo pedalata, riprendiamoci la libertà del non essere legati a quel mezzo di latta, bevitore dell'oro nero, liberiamocene almeno in città.

That's all folks